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Febbraio 5, 2017

Warren Buffett, probabilmete il più grande investitore del nostro secolo, spende 80% del suo tempo leggendo. Durante un’intervista, indicando una pila di libri, dice: “Leggete 500 pagine come queste ogni giorno. É così che funziona la conoscenza. Cresce esponenzialmente, come interessi composti. Potete farlo tutti, ma vi garantisco che troppi di voi non lo faranno.” Secondo Buffett leggere è vitale per accumulare conoscenza. Conoscenza che non solo viene accumulata linearmente ma esponenzialmente. Un simile concetto è espresso nel libro Mastery di Robert Greene. Secondo l’autore, leggere molto e in ambiti differenti consente non solo di accumulare ma di combinare la conoscenza e dar vita a nuove idee. Nell’era dell’informazione, il vero valore sta nell’essere in grado di assimilare più informazioni possibili e rielaborarle, creando collegamenti mentali tra queste stesse informazioni per generare nuova conoscenza. In questo senso, leggere non è solo un atto passivo ma anche un atto creativo. A tal proposito Buffett continua: “Io leggo e penso, […] e prendo decisioni meno impulsive rispetto alle altre persone nel mondo degli affari […].” In generale, vorrei aggiungere, leggere e pensare possono portare a decisioni migliori non solo nel business ma anche nella vita. Altri esempi di lettori accaniti vengono da personaggi altrettanto di successo: Gill Gates legge circa 50 libri all’anno, ovvero più di uno alla settimana, mentre Mark Zuckerberg dice di aver letto un libro ogni due settimane nel corso di tutto il 2015.

L’oggetto dei libri sembra essere particolarmente rilevante. Le persone di maggior successo preferiscono libri educativi rispetto al semplice intrattenimento. In particolare, scelgono di leggere delle vite dei grandi personaggi per trarre ispirazione e lezioni di vita.

In un sistema educativo ormai obsoleto, leggere è uno strumento necessario per ampliare le proprie conoscenze e trovare nuove idee. In più, in una recente indagine su 1,500 lettori adulti, più del 76% ha detto che leggere contribuisce a migliorare la propria vita e li aiuta a sentirsi meglio. Le risposte sono supportate dalle evidenze scientifiche che suggeriscono come leggere sia un’attività in grado ridurre lo stress e sia persino in grado di aumentare le connessioni neurali nell’area del cervello deputata alla comprensione dei testi ed alla capacità di “mettersi nei panni” di qualcun’altro, ovvero cambiare prospettiva e comprendere come gli altri vedono il mondo. È vero quindi che leggere rende più intelligenti, anche emotivamente.

Se siete già lettori accaniti queste righe rafforzeranno le vostre abitudini, se non lo siete, iniziate trovando un argomento che amate, oppure scegliete di studiare la vita di un personaggio che ammirate. Cercate di essere regolari e fissare degli slot per leggere anche poche pagine ogni giorno. Dopo qualche tempo la lettura diventerà un’abitudine che contribuirà a formarvi. La parola chiave, come in tutto, è disciplina. Può sembrare un clichè, ma leggere può ampliare i vostri orizzonti, portarvi in luoghi affascinanti e farvi scoprire mondi nuovi. Se decidete di esplorare temi educativi, la così detta non-fiction, potrete anche apprendere nuovi approcci alla risoluzione dei problemi, migliorare la qualità delle vostre scelte e imparare dai successi e dai fallimenti di quelli venuti prima di noi. Come ha scritto Henry David Thoreau: “Quanti uomini hanno datato l’inizio d’una nuova era della loro vita dalla lettura di un libro”. Questa frase è incredibilmente reale, infatti leggere fornisce l’opportunità di diventare migliori, di evolvere e scoprire nuove capacità che non credevamo di possedere. Un libro può stimolarci ad intraprendere nuove iniziative o essere un mentore che ci guida lungo il percorso che abbiamo deciso di seguire. Come abbiamo visto dalle abitudini di grandi contemporanei, più si legge e maggiori saranno le nostre probabilità di successo nella vita, indipendentemente dal campo in cui scegliamo di esprimerci. Questo perchè tutte le lezioni impartite nei grandi libri ci permettono di accumulare l’esperienza di decine o centinaia di uomini e donne prima di noi e capire cosa non funziona e cosa invece sì, in qualunque area. Se abbiamo pazienza e intraprendenza, poi, possiamo usare tutte queste conoscenze e combinarle per creare qualcosa di nuovo e passare dall’essere alunni all’essere insegnanti per quelli che verranno dopo di noi, contribuendo all’espansione della cultura, delle scienze o delle arti.

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)

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