Uno dei più grandi inconvenienti della nostra psiche è che a livello subconscio tutto è registrato. Traumi, esperienze e storie vengono accumulate nel corpo per sempre.
Queste esperienze contribuiscono a formare la nostra “personalità” e influenzano le nostre scelte in modo radicale. Uno degli ostacoli più grandi e che influenza la tua vita più di tutto è la paura. Essa si può accumulare per decenni e ti impedisce di affrontare con serenità delle scelte cruciali. La paura accumulata è la ragione per la quale rimani bloccato nella “Comfort Zone”.
Non c’è assolutamente modo di uscire da questa zona di comfort tramite la forza di volontà. Perché la forza di volontà è flebile e limitata. Chiunque abbia fatto esperienza potrà confermare che il cambiamento deve essere più profondo, mentre la forza di volontà agisce solo superficialmente e senza grandi ritorni. Essa si spegne nel momento in cui la resistenza (emotiva) affiora ed arriva ad un punto critico.
La buona notizia è che è possibile rendere l’evoluzione e l’uscita dalla Comfort Zone un atto automatico e naturale. Ma per farlo, occorre affrontare il blocco della paura in modo diretto e coraggioso.

Joseph Campbell è riuscito a sistematizzare un archetipo che influenza la storia dell’essere umano fin dalla nascita e definire il “Percorso dell’Eroe” come il ciclo fondamentale per la crescita dell’uomo (o donna).
Vale la pena considerare che questo archetipo è così potente da suggestionare anche le menti moderne: alcuni dei più grandi film devono il proprio successo proprio a questa struttura narrativa che riconosciamo in modo intuitivo come “vera”. Alcuni esempi sono StarWars, Harry Potter e Matrix.
La struttura di fondo è declinata con diversa sfaccettature ma include sempre un uomo “comune” che viene chiamato ad un compito speciale e deve affrontare una serie di ostacoli e peripezie per compiere il suo destino.
A metà del percorso c’è sempre una “prova finale” e un nemico da sconfiggere per reclamare il proprio potere. Nelle saghe medievali -ma non solo- era il proverbiale drago da uccidere.
Ma il drago è semplicemente una metafora per indicare il demone interiore della paura. Il mostro da sconfiggere è unicamente interno e prende la forma della nostra paura più imponente.
In sostanza, per compiere il proprio destino è necessario portare a termine l’atto di coraggio supremo: confrontare direttamente la propria paura e uscirne vincitori. Di nuovo, si tratta di un approccio “interiore” che può prendere le sembianze di un evento esterno per pura necessità dell’inconscio di proiettare nel mondo reale i propri bisogni.
Ma come? Sconfiggere il drago consiste in primis nell’identificare quello che ci fa più paura: alcuni esempi includono stabilità economica, persone tossiche, sfide mai intraprese. Il secondo passo è affrontarlo direttamente, “sentendo” l’emozione della paura a pieno quando ci si costringe nella situazione più spaventosa.
Se puoi creare le condizioni per affrontare quello che ti spaventa di più e hai il coraggio di sentire e accettare la tua paura, sarai in grado di uscirne vincitore.
Dopo aver affrontato e sconfitto il drago della paura, sarai in grado di ricontestualizzare la tua vita e dare nuova luce al tuo vero Io. Sfide che prima sembravano impossibili ora sono a portata di mano perché -coerentemente col percorso dell’eroe- hai demolito la vecchia personalità e ne hai creata una nuova più potente e sicura.
Come in tutte le fiabe, il drago è a guardia di un immenso tesoro, del quale potrai appropriarti dopo aver superato la sfida. Quel tesoro è una nuova identità spendente e solida. In grado di creare abbondanza e ottenere quello che desidera.
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