Perché gli integratori di Omega 3 sono inutili

Gennaio 14, 2018

Gli Omega 3 sono un supplemento sempre più popolare, che catalizza l’attenzione del pubblico, specialmente nel mondo “Paleo” che considera l’integrazione di Omega 3 come un caposaldo del proprio stile di vita. In questo post cercherò di far vacillare alcune certezze e di capire se consumare Omega 3 tramite integratori è veramente utile.

Il DHA

Nel precedente articolo, “Omega 3: è tutto oro quello che luccica?” abbiamo già parlato di cosa sono gli acidi grassi e in particolare della struttura degli Omega 3. Quindi, se volete fare un ripasso in merito, vi consiglio di leggere l’articolo precedente prima di proseguire. In questo post ci focalizzeremo sull’Omega 3 di gran lunga più importante, al quale si possono attribuire tutti i benefici del consumo di Omega 3, ovvero il DHA. l’acido docosaesaenoico o DHA è quello più presente nel corpo umano ed è particolarmente abbondante in cervello e retina, dove svolge delle funzioni fondamentali. Spiegare come il DHA espleta le sue funzioni è davvero complicato e richiede uno o più post a parte, per ora limitiamoci a dire che il DHA è così importante che alcuni la considerano la molecola responsabile dello sviluppo così impressionante del cervello umano. Quindi è molto importante.

DHA-3d

La struttura del DHA in 3D

I trigliceridi

In natura, raramente è possibile trovare acidi grassi liberi. I grassi infatti vengono accumulati da animali e piante sotto forma di trigliceridi. Un trigliceride è una molecola di glicerolo legata a tre molecole di acidi grassi. I tre acidi grassi non devono necessariamente essere dello stesso tipo, ma sono spesso diversi.

trigliceridi

Un trigliceride, sulla sinistra la molecola di glicerolo e sulla destra gli acidi grassi

Lungo una molecola di glicerolo, ci sono quindi 3 possibili posizioni che un acido grasso può assumere. Può trovarsi nelle due posizioni esterne, chiamate rispettivamente sn-1 e sn-3, oppure in quella centrale, chiamata sn-2. In relazione al DHA, la posizione in cui si trova questo acido grasso sembra essere determinante sotto diversi fattori, che esploreremo di seguito.

La digestione dei trigliceridi

Dopo aver consumato dei grassi, che nella dieta umana sono composti per il 96% da trigliceridi, il nostro organismo ne inizia la digestione. Nel lungo processo di digestione, un enzima prodotto dal pancreas, la lipasi pancreatica, si occupa di “tagliare” i trigliceridi. Gli acidi grassi nelle posizioni sn-1 e sn-3 vengono liberati mentre quelli nella posizione sn-2 rimangono ancorati alla molecola di glicerolo, formando un così detto 2-monogliceride. Si ottengono alla fine un 2-monogliceride e due acidi grassi.

enzima lipasi

Il ruolo della lipasi nel “tagliare” i trigliceridi

DHA nella posizione sn-2

La posizione in cui si trova il DHA lungo la catena dei trigliceridi sembra avere un ruolo fondamentale (ricordate che dopo la digestione una molecola di DHA nella posizione sn-2 si trova sotto forma di 2-monogliceride). Vediamo le caratteristiche peculiari:

Tutti questi fattori, ci chiariscono la superiorità del DHA nella posizione sn-2, che senza dubbio è la forma prediletta dal nostro organismo. In particolare, la posizione sn-2 permette al DHA di raggiungere il cervello, dove offre la maggior parte dei sui benefici, in maniera più veloce e dove può essere utilizzato in maniera più efficiente.

DHA in natura

L’importanza della posizione sn-2 è riflessa anche in natura. Gli acidi grassi insaturi, come il DHA, occupano la posizione sn-2 nella maggior parte dei mammiferi, inclusi gli esseri umani. Stessa cosa negli animali marini più ricchi di DHA come le aringhe e il merluzzo. Ma come direbbe un buon venditore: non prendere per buone le mie parole! A testimonianza del fatto che la natura ci voglia far consumare DHA nella posizione sn-2 c’è la presenza di questa molecola, proprio in questa posizione, nell’alimento perfetto per i piccoli esseri umani, disegnato da milioni di anni di evoluzione: il latte materno. Infatti, nel latte il DHA è presente nella posizione sn-2. Questo dovrebbe avervi convinto.

Aringhe

Un banco di aringhe

Sembra esserci qualcosa di speciale in questa posizione che la natura ha riconosciuto e messo all’opera. Secondo il dr. Jack Kruse, il DHA nella posizione sn-2 è paramagnetico, ovvero è attratto dai campi magnetici. Nel corpo, i campi magnetici sono generati dai mitocondri. Proprio nella capacità di interagire con i mitocondri risiederebbero le straordinarie caratteristiche del DHA. Inoltre, i campi elettromagnetici più forti sono riscontrabili nelle aree dell’organismo con la maggior concentrazione di mitocondri, ovvero cervello. Questo spiegherebbe la particolare sete di DHA nella posizione sn-2 di quest’organo. In sostanza, il DHA sarebbe attratto magneticamente dal cervello e quindi meglio assorbibile ed utilizzabile.

E gli integratori?

Consumare animali marini ricchi di DHA è quello che vuole la natura. Nel cibo vero, il DHA si trova nella posizione giusta, ovvero quella sn-2 per ottenere tutti i benefici. Ma che dire degli integratori? Per capire meglio dobbiamo fare un piccolo excursus lungo la filiera produttiva dei supplementi di Omega 3 disponibili sul mercato.

processo-produttivo-omega3

Il processo produttivo degli Omega 3

Il tradizionale processo di produzione degli integratori di Omega 3 -DHA+EPA- prevede diversi passaggi. Pur partendo dall’olio di pesce nella posizione sn-2, le richieste sempre maggiori rendono necessario un processo di concentrazione degli Omega 3. Durante questo processo gli acidi grassi nell’olio di pesce vengono de-esterificati, ovvero strappati dalla molecola di glicerolo, distillati per ottenere maggiori concentrazioni, ed esterificati di nuovo, ovvero riuniti sotto forma di trigliceridi. In tutto questo però sfugge un controllo fondamentale. Quando vengono riassemblati, gli acidi grassi perdono la propria configurazione originaria. Se prima una molecola di DHA si trovava nella posizione sn-2, ora si troverà in una posizione totalmente casuale tra sn-1,2 o 3. Questo significa che a causa del processo produttivo, gli Omega 3 sotto forma di integratori perdono tutte le straordinarie caratteristiche di cui abbiamo parlato.

Quindi gli integratori di Omega 3 sono inutili?

Non necessariamente. Se sono di qualità gli integratori di Omega 3 possono ancora avere un valore. Questo post ha lo scopo di dimostrare l’assoluta superiorità del cibo vero su prodotti creati in laboratorio dall’uomo e che la natura è sempre più furba di noi. Come evidenziato nell’articolo precedente, consumare integratori di Omega 3 è assolutamente meglio che non consumarne affatto. Ma, nella scala di valori:

Cibo vero > Integratori > no Omega 3

Sì, gli integratori sono molto comodi e se non amate il pesce o non potete consumarlo regolarmente sono un’alternativa. Saranno sempre e comunque una scelta inferiore rispetto al cibo vero. Privilegiate quindi pesce pescato e molluschi rispetto alle pillole. Di sicuro risparmierete parecchio e il vostro corpo sarà nutrito nella maniera giusta. Soprattutto, non fatevi abbindolare da chi cerca di vendervi la solita pillola magica.

 

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Riferimenti

http://www.tuscany-diet.net/lipids/absorption/

https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-00899466/document

http://www.chimicamo.org/chimica-organica/metabolismo-dei-grassi.html

http://ajcn.nutrition.org/content/61/1/56.short

https://link.springer.com/article/10.1007/s11746-008-1224-z

https://link.springer.com/article/10.1385/JMN:16:2-3:201

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC292920/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3202024/

https://hal.archives-ouvertes.fr/hal-00899466/document

http://www.mothersmilkdha.com/faq

http://ep.yimg.com/ty/cdn/yhst-77612563675568/eurmeuromega3.pdf

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