Perché affoghiamo nelle distrazioni

Marzo 28, 2021

Una delle capacità più potenti che mi ha permesso di fare grandi passi nella crescita personale è stata quella di imparare ad osservare i miei pensieri ed emozioni.

L’osservazione porta con sé consapevolezza e la consapevolezza genera attenzione verso il cambiamento e l’evoluzione in modo naturale.

Ultimamente ho finalmente fatto chiarezza su uno degli aspetti più dibattuti anche nel mainstream: perché sentiamo il costante bisogno di stimoli esterni e distrazioni? Perché non riusciamo più a vivere senza mangiare cibo spazzatura, scrollare Instagram, guardare una serie o giocare ad un videogioco. Perché, in altre parole, non riusciamo a stare soli con noi stessi?

Osservando me stesso, i miei pensieri ed emozioni, credo di aver capito il problema: quando siamo soli con noi stessi, vengono a galla tutti i nostri problemi, dubbi, insicurezze ed emozioni negative. E questo ovviamente non ci piace.

Quindi, tentiamo in ogni modo di affogare le sensazioni spiacevoli tramite le distrazioni, e diventa automatico. Questo implica che le distrazioni sono sia un mezzo per non sentire più qualcosa di spiacevole, sia strumenti che ci danno vera e propria dipendenza perché alleviano il “dolore”.

Così come un farmaco non tratta la causa della patologia, ma spesso allevia solo i sintomi, le moderne distrazioni fanno lo stesso. Ogni morso di torta, ogni episodio delle nostra serie preferita si comporta da cerotto su un problema di fondo che non vogliamo affrontare.

Il problema quindi persiste e ce lo portiamo dietro lo stesso, che ce ne accorgiamo o meno. Questi problemi emotivi sono gli stessi che ci impediscono di agire, di iniziare una nuova attività, di relazionarci in modo sano con le persone.

Ho scoperto in questo periodo che l’unico modo per guarire quindi è limitare le distrazioni e “sentire” a pieno le emozioni negative, per affrontarle e finalmente liberarcene. La vera strada non è la distrazione, ma l’opposto: immergerci nelle paure, nelle ansie e nei tormenti.

Quindi provate a non anestetizzare più le vostre emozioni con questa o quella distrazione. La prossima volta che aprite un social network domandatevi perché lo state facendo e se state scappando da qualcosa.

Iniziate ad osservare voi stessi, il percorso inizierà ad esservi più chiaro.

Per iniziare un percorso di Coaching, compila il modulo e raccontami la tua storia.

 

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