L' importanza della Routine

Marzo 14, 2017

Immaginate di svegliarvi ogni mattina e ripetere le stesse attività, nel medesimo ordine ed in maniera metodica. Se tutti i giorni della vostra vita iniziassero e finissero nello stesso identico modo, come vi sentireste? Frustrati, annoiati, impauriti? Eppure, c’è un grande valore nel ripetere giorno dopo giorno gli stessi gesti.

Nel libro Daily Rituals, lo scrittore ed editorialista Mason Currey descrive le vite delle grandi menti degli ultimi secoli come Leo Tolstoy, Charles Dickens, Jane Austen e Charles Darwin. In un modo o nell’altro tutti questi grandi uomini e donne possedevano i loro rituali che hanno ripetuto incessantemente fino alla loro morte. Un esempio mirabile è quello di Benjamin Franklin.

benfrankLa routine di uno dei “padri fondatori” degli Stati Uniti d’America è particolarmente meticolosa e stringente. Ogni ora della sua giornata era allocata verso una mansione ben precisa e ogni giorno si ripeteva uguale a se stesso. Eppure, Franklin è stato uno degli inventori e scrittori più prolifici della sua generazione e senza dubbio una delle più grandi menti dell’età moderna.

Oggi, probabilmente, adottare una struttura così rigida è pressochè impossibile, considerando la velocità della società contemporanea. Tuttavia, ritagliare delle porzioni della giornata in cui adottare una routine stabile possiede certamente un valore.

Secondo il filosofo e psicologo americano William james: “Più dettagli della nostra vita quotidiana possiamo passare nella custodia dell’automatismo, più i nostri più grandi poteri mentali possono essere liberati per il loro proprio lavoro. Non c’è essere umano più miserabile di quello in cui nulla è abituale tranne che l’indecisione, e per il quale l’accendere ogni sigaro, bere ogni bicchiere d’acqua, il momento di alzarsi e andare a letto ogni giorno, e l’inizio di ogni piccolo lavoro, sono oggetto di una decisione deliberata.

L’autore ci vuole dire che per far in modo che la mente sia libera di esprimere tutto il suo potenziale è necessario sollevarla dal peso delle piccole decisioni che la opprimono ogni giorno. Un altro modo di vederla, in chiave più contemporanea, è l’abitudine di alcune grandi menti di indossare sempre abiti identici. Un esempio attuale è Mark Zuckerberg e la sua T-shirt grigia. In un’intervista, il fondatore di Facebook ha espresso il concetto secondo il quale scegliere cosa indossare, così come la colazione, è una decisone “stupida” sulla quale non vuole spendere troppo tempo: “Voglio davvero ripulire la mia vita in modo da poter prendere meno decisioni possibili su tutto tranne che su come servire al meglio la comunità”. Indipendentemente dal fatto che anche voi serviate la comunità, il pensiero chiave da comprendere è che le piccole decisioni sono al meglio superflue e al peggio dannose quando cerchiamo di concentrare le nostre energie mentali. Altri esempi famosi sono Steve Jobs, con il suo inconfondibile maglione a collo alto e Albert Einstein. Quindi, il primo motivo per stabilire una routine è liberare la mente per ciò che conta davvero.

Il secondo è legato alla capacità della routine di amplificare la propria produttività. Sedere al pc ogni giorno alla stessa ora mette al riparo dal rischio di non riuscire ad iniziare a causa delle distrazioni. Inoltre, quando si tratta di un lavoro creativo, una solida routine protegge dall’instinto di procrastinare in attesa dell’ ”ispirazione”. Secondo Chuck Close, pittore e fotografo: “L’ispirazione è per i dilettanti, il resto di noi semplicemente si mette al lavoro”. Per il compositore John Adams: “La mia esperienza è che le persone più creative che conosco hanno una routine e nessuna strana abitudine di lavoro”. L’unico modo per completare un lavoro è un impegno costante ed una salda routine ci mette nelle condizioni di non avere più scuse. Volete scrivere un libro? Sedetevi alla stessa ora ogni giorno e scrivete 2 pagine, ne butterete molte ma prima o poi otterrete un lavoro di qualità. Volete imparare una lingua? Assegnate un’ora al giorno allo studio e prima o poi sarete fluenti. Citando lo scrittore John Updike: “Una solida routine ti salva dal mollare”.

L’ultimo motivo è legato ai ritmi biologici del vostro corpo. Siamo esseri abitudinari e, anche se spesso questo è uno svantaggio, possiamo usare il principio a nostro favore. Ad esempio, ripetere la stessa sequenza di attività prima di andare a dormire può favorire il sonno, così come mettersi a letto sempre alla stessa ora. Dopo qualche tempo, il vostro cervello inizierà ad associare quella serie di attività al sonno e non avrete più problemi ad addormentarvi, grazie al condizionamento “Pavloviano” che avrete messo in atto su voi stessi. Lo stesso principio si può applicare al mattino o nel corso della giornata. Una tazza di tè potrebbe essere il segnale per il vostro cervello di passare in modalità creativa, se vi abituate a berla, ad esempio, prima di iniziare la sessione pomeridiana per la stesura di un libro o di disegno.

Costruirsi una routine non è diffcile, metterla in pratica richiede impegno. Mentre per la seconda parte è necessario far ricorso, almeno inizialmente, alla propria disciplina, per la prima possiamo identificare alcune linee guida.

Primo, semplicità. Pianificare una serie complicata di attività è piuttosto inutile. In primo luogo perchè difficilmente avremo la dedizione per portala avanti consistentemente, e poi perchè si perderebbe il principio stesso della routine, ovvero liberare la mente dalla complessità. Citando lo psichiatra e psicoanalista Carl Jung: ”gli atti semplici rendono un uomo semplice, e quanto è difficile essere semplici!

Secondo, brevità. Non ha senso stabilire una routine troppo lunga, questo perchè all’aumentare della lunghezza aumentano le probabilità di essere interrotti. Cercate di raggiungere la dose minima efficace a seconda dei vostri obiettivi. Dando priorità all’automatizzare le decisioni e le attività più stressanti. Prediligete i momenti della giornata in cui avete meno persone intorno e siete a casa, come la mattina e la sera.

Terzo, chiarezza. È impossibile seguire un certo regime se non è chiaro, o ne dimentichiamo i pezzi. Scrivete su carta la vostra routine e rileggete i vari passaggi, almeno le prime volte, prima di iniziare.

Come dicevamo, nella società moderna c’è poco spazio per la ripetizione e capita spesso di dover aggiustare i propri piani. Detto questo, attuare un regime non è così difficile se si tengono a mente i principi sopra elencati.

Per quanto mi riguarda, trovo la mattina appena sveglio e la sera momenti ideali per seguire la mia routine. Al mattino posso risparmiare energie mentali e tempo non dovendo scegliere l’ora a cui alzarmi, cosa mangiare e cosa indossare. Alla sera preparo il mio corpo per il sonno. A questo aggiungo il rituale pomeridiano del tè o caffè (decaffeinato), che mi consente di rilassarmi per qualche minuto prima di riprendere il lavoro. Nel fine settimana, che dedico alla scrittura, al sabato inizio subito dopo pranzo davanti al mio pc fino al termine di un articolo. Dedico la domenica sera all’editare il podcast che registro nel pomeriggio.

Ecco la mia routine, che ripeto tutti i giorni dal lunedì al venerdì:

Mattina:

  1. 8:00 – Sveglia

A seguire, nell’ordine:

  1. Colazione con Bulletproof hot chocolate
  2. Bagno
  3. Rifaccio il letto
  4. Meditazione – 5 min.
  5. Mi vesto (con gli indumenti preparati la sera prima)
  6. 8:45 – Esco per andare al lavoro
  7. 11:00 – Caffè

Pomeriggio:

  1. 16:00 – Caffè decaffeinato

Sera:

  1. 10:45 – Doccia
  2. 11:00 – Acqua calda con miele e aceto di mele
  3. 11:15 – Vado a dormire

Per finire, nel periodo della ricerca del lavoro, avevo adottato la seguente strategia, con eccellenti risultati in termini di produttività. Di fatto, quello è stato il periodo più creativo della mia vita, ottenuto grazie ad una pianificazione ben studiata e ad un esecuzione disciplinata, perchè la creatività è niente senza struttura.

schedule

…Non ricorda anche a voi quella di Franklin?

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