I ratti leccano i propri i propri piccoli in modi significativamente diversi. Alcune mamme lo fanno molto, altre molto poco, la maggior parte sono nel mezzo dello spettro. Ma quello che è interessante è che questi cuccioli quando diventano adulti sono animali completamente diversi. Gli animali che venivano leccati con costanza non sono stressati, hanno comportamenti sessuali e modi di vivere totalmente opposti rispetto a quelli che non venivano accuditi con la stessa intensità dalle madri.
A cosa sono dovute queste differenze? Forse, esiste un gene della “cattiva madre” che causa stress nei propri cuccioli e che viene passato di generazione in generazione. O c’è qualcos’altro?
Oggi, possiamo rispondere a questa domanda. Per fare ciò, è stato creato un esperimento nel quale due cucciolate vengono separate alla nascita dalle proprie madri naturali ed affidati a due tipi di madri differenti: “leccatrici” e “non leccatrici”. L’incredibile risposta è che non importa quali geni vengono ereditati. Non è la madre biologica a definire le caratteristiche di questi ratti, ma è la madre che si prende cura dei cuccioli a fare la differenza. Ma come è possibile?
Ereditiamo il nostro DNA dai nostri antenati. Il nostro DNA è antico e si è evoluto nel corso di milioni di anni. Ma non ci dice se nasceremo a Stoccolma, dove i giorni sono lunghi in estate e brevi in inverno, o in Ecuador, dove la durata delle giornate è identica tutto l’anno. E queste differenze hanno un’enorme impatto sulla nostra fisiologia. Quindi, forse, le esperienze che abbiamo nel corso della vita possono influenzare le nostre risposte agli stimoli esterni. In particolare quando siamo piccoli: sarà un mondo semplice, o sarà un mondo duro in cui dovrai essere nervoso e stressato? Ci sarà tanto cibo, o poco e il cervello dovrà svilupparsi in modo da spingerti a mangiare più che puoi e tutte le volte che puoi e il tuo corpo immagazzinerà ogni caloria in eccesso come grasso? La natura ha selezionato il nostro di DNA, che nel breve termine, è immutabile. Ma è allo stesso tempo progettato per rispondere dinamicamente all’ambiente circostante e agli stimoli esterni.
L’epigenetica (dal greco επί, epì = “sopra” e γεννετικός, gennetikòs = “relativo all’eredità familiare”) si riferisce ai cambiamenti che influenzano il fenotipo senza alterare il genotipo. In altre parole, l’espressione genetica viene influenzata da segnali esterni, in grado di generare delle vere e proprie mutazioni. Queste mutazioni, dette epimutazioni, durano per il resto della vita della cellula e possono trasmettersi a generazioni successive delle cellule attraverso le divisioni cellulari, senza tuttavia che le corrispondenti sequenze di DNA siano mutate. Questi processi alterano l’accessibilità alle regioni del genoma, sulle quali si legano proteine e enzimi deputati all’espressione genica e quindi alterano l’espressione del gene. Ovvero, pur rimanendo strutturalmente identico, il DNA viene decodificato in modo diverso a seconda di una mutazione passata che influenza l’accesso alle diverse regioni del DNA stesso. Per usare un’analogia con la grammatica, il DNA determina le parole e l’ordine delle stesse in una frase, mentre l’epigenetica determina la punteggiatura. Quindi, un’ identica frase può assumere un significato radicalmente diverso, ad esempio “sono vivo e vegeto” e “sono vivo. E vegeto.”
Quindi, cosa possiamo imparare da queste nozioni sul DNA? Il DNA non è solo una sequenza di lettere, è interattivo. Le nostre esperienze sono lo strumento di enterazione. Abbiamo in mano il telecomando per influenzare i nostri geni. Il nostro DNA è formato da due componenti, due livelli di informazione. Uno ha milioni di anni, è fisso e immutabile per l’individuo. L’altro è quello epigenetico, che è aperto e dinamico e ci consente di controllare il nostro futuro e forse contrastare seri problemi di salute. A dispetto della natura deterministica del DNA, che ci hanno insegnato essere il nostro fato, abbiamo la possibilità di controllare il nostro destino. Questo è un messaggio tremendamente ottimistico: malattie scritte nel nostro DNA come diabete, cancro, degenerazioni cognitive possono essere evitate attraverso un modo di pensare al nostro fato genetico radicalmente innovativo. È dimostrato, ad esempio, come l’attività fisica generi dei cambiamenti epigenetici significativi su pazienti affetti da cancro. L’esercizio porta ad una maggiore espressione dei geni associati alla soppressione dei tumori. Quello che mangiamo ha un profondo impatto epigenetico. Ancora nei ratti, ma queste lezioni si applicano anche agli esseri umani, individui con un gene agouti attivo hanno il pelo giallo e una propensione ad essere obesi. Questo gene, però, può essere “spento” tramite la metilazione (modificazione epigenetica) del DNA. Se un ratto agouti incinta riceve integratori nutrizionali che rilasciano gruppi metilenici – acido folico o colina – i geni agouti dei piccoli vengono metilati, perciò disattivati. Questi cuccioli possiedono ancora il gene agouti ma perdono il loro fenotipo agouti: hanno la pelliccia marrone e nessuna tendenza verso l’obesità. Negli umani, un introito insufficiente di acido folico durante lo sviluppo embrionale può causare patologie come la spina bifida. Alcuni cibi, come il tè verde, la curcuma e le crucifere hanno un enorme impatto sul DNA anche negli adulti. Studi epidemiologici suggeriscono che le popolazioni che consumano grandi quantità di questi cibi sono meno propense allo sviluppo di determinate malattie. Al contrario, fumare innesca una serie di cambiamenti epigenetici negativi.
Quindi, anche se il nostro DNA è immutabile, abbiamo un certo grado di libertà e, soprattutto, un certo grado di responsabilità nelle nostre vite. Dobbiamo prendere coscienza che le scelte che facciamo tutti i giorni sono in grado di cambiare ad un livello estremamente profondo ciò che siamo. E non solo possiamo influenzare le nostre vite, ma anche quelle di chi ci sta intorno e, come abbiamo visto all’inizio, quelle dei nostri figli e discendenti. Ogni giorno siamo chiamati a prendere delle decisioni che possono avere conseguenze per il resto della nostra vita, sta a noi fare la scelta giusta.
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