Giuseppe, parlami di te
Io sono un appassionato di piante. Coltivo la terra da quando ero bambino. Ho provato una strada alternativa, perché lavorare in campagna è faticoso e non rende molto in termini economici se non coi grossi volumi tipici dell’agricoltura intensiva. Ma con la mia laurea in scienze motorie non ho trovato il lavoro che desideravo. Così ho deciso di provare a fare l’imprenditore, con l’unica arte che conosco: crescere le piante e lavorarle.
Hai creato un’azienda agricola
Si, la mia azienda, Visione Curativa, si occupa di erbe e materie prime botaniche per vendita ad uso tecnico o per lavorazione da parte di professionisti, come gli erboristi per i loro prodotti. Sono un autodidatta e ho studiato su diversi manuali e libri. In Italia sono tra i pochissimi a fare questo lavoro. La conoscenza c’è e coltivare le proprie piante è alla portata di chiunque. Tutti possono ottenere i veri benefici del prodotto, non gli scarti che si trovano al supermercato.
Come è nata la tua idea?
É nata dalla sperimentazione passata come psiconauta. Ero curioso e ho iniziato a esplorare. Quello che ho imparato, voglio provare a riproporlo. Certo, parliamo di merce che non è adatta al grande pubblico, ma è degna di entrare a far parte del mercato italiano, inutile continuare ad importare prodotti scadenti dall’estero.
Come nasce la passione per l’agricoltura?
Io non ho la passione per il lavoro, per la fatica e per il sudore. La passione è per i frutti della terra. Per la pianta che cresce. Questa è la mia passione.
Che tipo di piante coltivi?
Partiamo dalle classiche officinali come la camomilla, valeriana, lavanda, etc… Stiamo provando anche piante esotiche, ma parliamo ancora di sperimentazione.
Quali sono le proprietà di queste piante?
Hanno moltissime proprietà. Prendi un qualsiasi farmaco in una farmacia e troverai una pianta che ha gli stessi effetti. Anche quando il farmaco è sintetico. Tutti i farmaci sono partiti dalle piante. Anzi, estrarre e isolare i principi attivi distruggendo i fitocomplessi originali rende il farmaco più pericoloso di quanto non sia la pianta. Un ritorno al naturale è auspicabile anche per i farmaci, non solo per il cibo.
Hai unito agricoltura e scienza
Secondo me, uno scienziato che rimane chiuso ad accumulare dati e nozioni senza neanche sporcarsi le mani non impara nulla, così come un agricoltore che ripete le stesse attività spaccandosi la schiena. Unendo le due cose si può progredire e ottenere risultati migliori investendo meno. Questo è il concetto della mia agricoltura. Io non utilizzo concime, eppure le piante crescono. Ci sono tanti studi che dimostrano che utilizzare concimi chimici è inutile. Eppure, in Italia ci sono leggi che ti obbligano ad utilizzare certi prodotti come i diserbanti e gli erbicidi. Non solo io appoggio il ritorno all’agricoltura sostenibile. Ad esempio, tutte le nuove malattie che affliggono le piante sono dovute proprio ai prodotti che vengono usati, e quelle malattie non puoi curarle con altri prodotti. Devi tornare indietro, alla natura, senza essere avido. Ultimamente sto adoperando estratti acquosi delle piante stesse per trattare eventuali problemi: ecco che l’aloe può facilitare un innesto, l’aglio può contrastare i funghi, l’ortica gli afidi, etc.
Mi parli della giornata tipica di un agricoltore “evoluto”?
La prima cosa la mattina mi prendo cura dei vasi e delle aromatiche, che richiedono molta attenzione. Poi passo alle colture stagionali tradizionali, che uso per la mia famiglia. Nel pomeriggio preparo e spedisco gli ordini. La sera mi occupo di estratti e preparazioni. Ogni tanto vado anche al fiume o in montagna a raccogliere piante selvatiche.
Come trovi le piante da rivendere?
I miei contatti sono locali. In Africa, in Sudamerica, in india. In base all’habitat della pianta richiedo le parti secche intere che mi interessano. Spesso prendo anche i semi ma di solito muoiono a causa del clima purtroppo. Il lavoro di ricerca dei fornitori è stato complesso e laborioso. Ho anche rischiato molto, avrei potuto essere truffato facilmente. Ma è andata bene. Ogni pianta, in base alla provenienza, ha i suoi bisogni. Ad esempio, quelle mediterranee hanno le loro esigenze. Ci sono però delle tecniche generali per tutte le piante.
La prima domanda che si pone chi finisce sul tuo sito è: sarà legale?
Esatto. Il commercio è legale e l’acquirente non rischia quando acquista. L’uso è tutt’altra storia. A meno che tu non sia qualificato i prodotti non possono essere utilizzati. Un semplice privato può usare i prodotti a fini di collezionismo. Gli ostacoli alla vendita sono legati al fatto che devo sottolineare che il prodotto non va utilizzato.
Passiamo alla teoria. Molte piante vengono utilizzate come psicoattivi.
A meno che tu non sia un ricercatore, non dovresti far uso di queste piante. È possibile che qualcuno consumi i miei prodotti ma io non sono coinvolto. É possibile che qualcuno stia male ad esempio e se la voglia prendere con me. Io spero che chiunque voglia abusare di sostanze stia lontano dal mio negozio. Io parlo di scienza, non di sballo. Io adotto l’approccio scientifico perché mi sento più onesto a farlo, piuttosto che invitare la maggioranza che cerca il divertimento. Se ti posizioni verso gli specialisti vai sicuro. Tra i miei clienti ci sono stati anche ricercatori del CNR. In generale questi prodotti si dividono in diverse categorie, in base alle loro caratteristiche farmacologiche: allucinogeni, sedativi, stimolanti, afrodisiaci, oneirogeni. Ma in ogni categoria ci sono articoli effetti molto diversi. L’allucinogeno attualmente più famoso e discusso è forse l’Ayahuasca. L’Ayahuasca è la combinazione di due piante caratterizzate da due diversi principi attivi: DMT e MAO-inibitori che lavorano in sinergia. L’esperienza con l’Ayahuasca può essere fatta in Sudamerica e comprende l’aspetto culturale con sciamani, rituali e canti. Personalmente preferisco con un approccio scientifico, privo di qualsivoglia elemento culturale.
Altre piante conosciute?
Ci tengo a dirlo, la pianta più importate che avevo era l’Iboga, ora resa illegale assieme al Kratom. Le uniche piante che permettevano di trattare la dipendenza da eroina in modo naturale, invece di utilizzare il metadone. Quello del metadone è un business enorme e fa parte di quelle terapie di mantenimento che durano anni. Anni nei quali viene somministrato questo farmaco, fatto con scarti e a costo zero, venduto a prezzi elevati. Ovviamente, hanno bloccato i sostituti naturali che funzionavano meglio del metadone. Ci sono studi che dimostrano che un eroinomane può guarire dalla propria dipendenza, senza effetti collaterali. Invece, queste sostanze sono state rese illegali come sostanze da abuso. Questa è la prova che il sistema sanitario è incentrato sul mantenimento del malessere, quel tanto che serve a lucrare. Uno scempio operato con il potere coercitivo. Il sistema sanitario è malato e ha bisogno di sfruttare il malato. In Italia, i prodotti naturali non sono accettati, anzi ritenuti sostanze tossiche. Eppure, il paracetamolo è altamente tossico, l’Ayahuasca no.
Ci sono rischi ad assumere queste piante?
Ci sono, ma sono minimi. Se ci si mette di impegno ci si può far del male anche con la lattuga. Ma in generale, la paura è culturale. In altri paesi non c’è la fobia per queste piante. Con il buon senso e mente critica non ci sono pericoli. Dovrebbero esserci dei regolamenti e certificazioni con un mercato libero. Mi auguro che in futuro ci possa essere un cambiamento nelle persone e io voglio contribuire.
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Disclaimer: Sia io che Giuseppe sconsigliamo di assumere qualsiasi pianta. Le piante vendute sono destinate esclusivamente all’uso tecnico da parte di professionisti. L’intervista ha fini esclusivamente informativi. Non siamo dottori, le informazioni qui fornite sono pubblicate con uno scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione). Prima di far uso di qualsiasi sostanza o intraprendere regimi alimentari chiedete il parere di un medico con la mente aperta. Non ci riteniamo responsabili dei risultati o le conseguenze di un qualsiasi utilizzo o tentativo di utilizzo di una qualsiasi delle informazioni pubblicate. Nulla su Avocado tree può essere interpretato come un tentativo di offrire un’opinione medica o in altro modo coinvolta nella pratica della medicina.