Cos'è il CBD: usi e benefici

Settembre 23, 2018

Il sistema endocannabinoide

È il 1988 quando alla st. Lous University School of Medicine Allyn Howlett and William Devane scoprono qualcosa di sorprendente riguardo il cervello dei mammiferi. Dai topi agli esseri umani, tutti i mammiferi presentano nelle cellule cerebrali dei recettori che rispondono ai composti chimici presenti nella cannabis. Già dal 1973 agli scienziati era nota la presenza di recettori oppiacei, ma solo anni dopo si comprese che i cannabinoidi sono i neurotrasmettitori più abbondanti nel cervello. Agli inizi degli anni ’90 vennero scoperti i recettori CB1 e CB2. La scoperta di questi recettori portò alla conseguente rivelazione di una serie di neurotrasmettitori naturali chiamati endocannabinoidi.

La serie di scoperte portò alla definizione di un nuovo sistema che regola le funzioni biologiche, chiamato Sistema endocannabinoide (ECS). Gli endocannabinoidi e i loro recettori che compongono l’ECS si possono trovare in tutto il corpo: cervello, organi, tessuto connettivo, ghiandole e cellule immunitarie.

Questo sistema svolge la funzione fondamentale del mantenimento dell’omeostasi, ovvero il mantenimento di uno stato di costante equilibrio interno rispetto alle fluttuazioni dell’ambiente esterno. Il sistema di feedback prevede la produzione di endocannabinoidi al fine di ristorare il corretto equilibrio interno ogni volta che uno squilibrio viene identificato.

In altre parole, il ruolo principale del sistema endocannabinoide è garantire il regolare funzionamento delle cellule.

Riguardo ai recettori, il CB1 domina il sistema nervoso centrale, mentre il CB2 si trova prettamente al suo esterno ed è associato con il sistema immunitario. È ragionevole pensare, quindi, che i cannabinoidi abbiano una azione diretta sul cervello e sul sistema nervoso ma anche sul resto delle funzioni corporee.

La Cannabis

State pensando a questo?

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Bob Marley

Non posso darvi torto, ma la cannabis è un prodotto singolare non solo dal punto di vista ricreazionale. I due componenti principali della cannabis sono il THC e il CBD. Mentre il primo è il composto associato allo “sballo” che conferisce i suddetti effetti ricreazionali alla cannabis, il secondo è estremamente interessante dal punto di vista terapeutico e, come mostrato estensivamente da ricerche recenti, possiede delle qualità rilevanti per la salute umana.

Il CBD

Sebbene il CBD possa essere assimilato in diverse modalità come l’inalazione di fumo o vapore, in questo articolo ci concentreremo sulla forma di assunzione che ritengo più sana ed efficace, ovvero quella orale tramite olio.

Il CBD viene estratto dalla pianta di canapa tramite diversi processi. Al termine dell’estrazione e della purificazione, si ottiene il prodotto finito: l’olio di CBD. I prodotti a base di CBD possono contenere unicamente questa sostanza o essere a spettro completo (full spectrum) e contenere CBD e terpeni, sostanze che conferiscono ad alcune piante il loro particolare odore. Gli olii di CBD sul mercato possono contenere anche un certo quantitativo di THC, limitato per legge allo 0,2%.

Gli effetti sulla salute

Studi recenti e in continua crescita accreditano il CBD come una delle sostanze più interessanti dal punto di vista terapeutico. Come abbiamo visto prima, il sistema endocannabinoide è fondamentale al fine di mantenere l’omeostasi e quindi la salute complessiva. Quando sottoposto a forte stress, il nostro organismo potrebbe non essere in grado di produrre abbastanza endocannabinoidi da favorire il mantenimento dell’omeostasi. In questo scenario, il CBD, un exo-cannabinoide (non prodotto dal corpo ma proveniente dall’esterno) viene in soccorso delle nostre cellule, riequilibrando i processi metabolici quando e dove necessario. Esaminiamo allora alcuni studi sugli effetti del CBD.

Epilessia

Review nella letteratura pubblicate nel 2018 hanno concluso che il CBD sia un efficace trattamento di alcuni tipi di epilessia in bambini e adolescenti. Tant’è che nel Giungo 2018 una soluzione orale a base di CBD (Epidiolex) è stata approvata dalla FDA statunitense per il trattamento di due rare forme di epilessia.

Rif: 1, 2

Sclerosi Multipla

Il farmaco Nabiximols a base di CBD e THC è stato approvato nel 2005 dalle autorità Canadesi per alleviare i dolori associati alla sclerosi multipla.

Osteoartrite

In uno studio su cani, viene suggerito che il CBD è in grado di migliorare il benessere e incrementare l’attività negli animali colpiti da questa patologia.

Rif: 3

Cancro

Una review del 2017, seppure evidenziando alcune limitazioni negli studi esaminati, evidenzia il potenziale del CBD nell’alleviare il dolore cronico e neuropatico in pazienti affetti da forme avanzate di cancro.

Rif: 4

Analgesico

Come abbiamo visto sopra, il CBD svolge il ruolo di analgesico naturale.

Rif: 5

Effetti antinfiammatori

Una review del 2008 evidenzia la capacità del CBD nel ridurre lo stato infiammatorio ed effetti positivi in caso di sclerosi multipla, colite, danni al fegato, artrite reumatoide, cancro e altre malattie associate all’infiammazione come aterosclerosi e diabete di tipo 1.

Rif: 6

Neuro protettivi

Il CBD ha dimostrato effetti neuro-protettivi in caso di Alzheimer, ictus, sclerosi multipla, Parkinson e neuro degenerazione legata all’abuso di alcol.

Rif: 7, 8

Disturbi d’ansia

Secondo le evidenze registrate il CBD è in grado di arginare diversi disordini legati all’ansia.

Rif: 9

Onde elettromagnetiche e biohack

Biohacker all’ascolto (ma non solo), prestate attenzione. Come dimostrato dai lavori del dr. Martin Pall, uno degli effetti nefasti delle onde elettromagnetiche è la loro capacità di attivare i canali del calcio voltaggio dipendenti (voltage-gated calcium channels o VGCCs). La cascata di effetti risultante comprende un influsso di ioni calcio Ca2+ all’interno delle cellule. Sebbene in alcune circostanze questo aumento di calcio intracellulare possa avere effetti positivi, nella totalità dei casi che coinvolgono le onde elettromagnetiche artificiali in cui viviamo immersi, gli effetti sono nefasti. L’afflusso di calcio stimola l’elevata produzione di radicali liberi con i conseguenti danni alla cellula fino alla morte della stessa.

Il CBD sembra in grado di regolare i livelli di Ca2+ intracellulari. In circostanze patologiche in cui la cellula è inondata di calcio per via degli effetti delle nnEMF, il CBD è in grado di ristorare l’omeostasi, riducendo le concentrazioni di calcio e prevenendo la morte delle cellule.

Rif: 10

In altre circostanze, ad esempio in presenza di cellule cancerose, il CBD è in grado di inibire il canale voltaggio dipendente (voltage-dependent anion channel 1, VDAC1) nei mitocondri, questa volta favorendo l’influsso di calcio, ed espletando un’azione anticancro.

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Gli effetti del CBD sui livelli di calcio intracellulare in vitro

Rif: 11

Effetti collaterali

Una review di venticinque studi non ha evidenziato particolari effetti collaterali legati al CBD.

Come si assume l’olio di CBD?

Quest’olio viene assunto oralmente e il metodo migliore e quello sublinguale, dove alcune gocce vengono poste sotto la lingua per un paio di minuti prima di deglutire.

Dosaggio

Non esistono delle linee guida ufficiali riguardanti i dosaggi ideali. Vista la natura del composto, è lecito aspettarsi che ogni individuo risponda in maniera diversa e a dosi diverse. Il consiglio è sempre quello di iniziare dal basso e incrementare l’assunzione fino al raggiungimento dei risultati sperati. Per i biohacker, assumere il CBD in maniera costante a bassi dosaggi potrebbe essere una strada per contrastare gli effetti delle nnEMF.

Sebbene siano necessario approfondire gli effetti del CBD dal punto di vista clinico, le ultime ricerche fanno ben sperare e promettono una sostanza naturale, ben tollerata e priva di effetti collaterali. Non ci resta che aspettare nuove evidenze e sperimentare con quello che abbiamo a disposizione, utilizzando come sempre il buon senso.

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Riferimenti

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https://www.labroots.com/trending/cannabis-sciences/8456/endocannabinoid-system-discovered

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3997295/

https://www.apekssupercritical.com/cbd-extraction-process/

https://jnnp.bmj.com/content/89/7/741

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5767492/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/30083539/?i=1&from=cbd%20oil

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/28866904/?i=19&from=cbd%20oil

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https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19228959

https://www.nature.com/articles/cddis2013471

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22129319

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